Ordine dei Celestini

"Ordine dei Celestini" o più semplicemente "Celestini" è il nome più comunemente utilizzato per definire il movimento eremitico - monastico creatosi intorno alla figura di Pietro del Morrone nella seconda metà Ordine dei Celestinidel secolo XIII. Ai suoi primordi, in realtà, la denominazione esatta era "Ordo Sancti Spiritus De Majella", bisogna arrivare al 1349 per trovare, per la prima volta l'espressione "Ordo Caelestinorum".
Come tutti i movimenti religiosi nati da una spontanea aggregazione attorno ad una figura carismatica e basati sull'imitazione della sua forma vitae, si riconobbe spontaneamente il ruolo di unica guida a Pietro.
La congregazione da lui fondata era incentrata sull' obbedienza e sulla penitenza, prendendo ispirazione dalla regola di San Benedetto già particolarmente rigida ma da Pietro ulteriormente inasprita.
L'accrescersi della comunità monastica rese necessaria la fondazione di nuovi monasteri. Il monaco eremita li organizzò abilmente giovandosi anche dell'acquisizione di sempre nuove proprietà. Inoltre egli si dimostrò capace di riformare enti importanti ma in grave crisi, appartenenti sia al vecchio che al nuovo monachesimo.
A quel punto diventò urgente un riconoscimento papale. Il 1° giugno 1263 Papa Urbano IV delegò il Vescovo di Chieti, Nicola da Fossa, a riconoscere la congregazione di Pietro, incorporando il Monastero di Santo Spirito a Majella nell'Ordine Benedettino. Il 2 giugno, con Sacrosancta Romana Ecclesia, concesse al Rector e ai Fratres dell'eremo di Santo Spirito della Majella la protezione apostolica. A seguire il vero riconoscimento avvenne un anno dopo ad opera del Vescovo di Chieti.
Nel 1274 si svolse a Lione un Concilio in cui vennero soppressi quegli ordini religiosi istituiti dopo il IV Concilio Lateranense (1215) e non confermati dal Papa. Pietro, timoroso che alla concessione di Urbano IV non fosse riconosciuta validità giuridica, nel novembre 1274 partì da Sulmona per raggiungere Lione e chiedere la conferma papale. L'esito di questo viaggio fu il riconoscimento da parte di Papa Gregorio X della Congregazione. Un privilegio solenne datato 22 marzo 1275 indirizzò definitivamente "l'Ordo" verso una organizzazione stabile dedita all'assistenza dei poveri e dei malati, allontanandola dalla primitiva vocazione eremitica. Casa Madre dell'Ordine fu Santo Spirito a Majella dove Pietro, dopo il suo ritorno da Lione, convocò il 1° capitolo Generale in cui fu confermato come Priore. Nel 1293 la casa Madre venne trasferita a Santo Spirito del Morrone .
La congregazione celestina conobbe una grande espansione in Abruzzo, Puglia e Campania con più di trenta monasteri, ma alcuni furono fondati anche nell'Italia centro settentrionale, in grandi città come Roma, Bologna e Milano. Già all'inizio del XIV secolo i seguaci di Pietro costruirono alcune Abbazie in Francia ma, quel ramo della congregazione entrò ben presto in conflitto con l'Abbazia di Santo Spirito al Morrone. Diventando autonomo si espanse per breve tempo anche in Spagna, Inghilterra, Belgio, Germania e Repubblica Ceca.
Una fotografia precisa della consistenza insediativa dell'Ordine ci è fornita dagli atti del Capitolo Generale tenutosi nel maggio del 1320. Ad esso parteciparono i rappresentanti di 35 insediamenti monastici classificati in monasteria e loca: i primi caratterizzati da un consistente patrimonio, i secondi legati all'iniziale esperienza eremitica di Pietro e di minore robustezza economica.
In questa data l'Ordine appare come un organismo strutturato in modo piramidale: al vertice l'Abate di S. Spirito di Sulmona che restava in carica per un triennio con la possibilità di un secondo e unico mandato esecutivo. Il Capitolo Generale si doveva tenere annualmente, dal 1534 la scadenza divenne triennale. I superiori gerarchici delle singole comunità venivano nominati in sede di Capitolo Generale e restavano in carica anch'essi per tre anni.
I Celestini vestivano con una tunica di colore bianco, cinta da una fascia di lino o di cuoio e scapolare con cappuccio nero. Mangiavano magro tutto l'anno e nell'avvento si astenevano anche dai latticini. Nei mercoledì e venerdì dalla Pasqua alla festa dell'esaltazione della Croce e nei venerdì di Quaresima digiunavano. Alla gravità dei continui digiuni si univa il minimo tempo dedicato al riposo, le orazioni iniziavano alle due di notte con la recita in coro del mattutino e si protraevano a intervalli fino a sera.
La legge del 13 febbraio 1807 soppresse in tutto il Regno di Napoli gli ordini religiosi delle regole di San Bernardo e di San Benedetto con le loro diverse affiliazioni .
Le proprietà di detti ordini furono riunite al demanio della corona eccetto le biblioteche e gli archivi esistenti nelle Badie di Montecassino, Cava dei Tirreni e Montevergine.