Sulmona
Sulmona, ridente cittadina di circa 25.000 abitanti, posta in una ampia conca del centro Abruzzo delimitata dalle alte montagne della catena appenninica, è circondata da suggestivi scenari paesaggistici che fanno degna cornice alla ricchezza monumentale del centro storico Le sue origini sono avvolte nella leggenda: secondo la tradizione, l'antica Sulmo, dapprima oppidum italico e poi municipio romano, sarebbe stata fondata da Solimo, compagno di Enea. E' la patria del grande poeta latino Ovidio Nasone (43 a.C.-17 d.C.) che immortalò le sue origini nel famoso emistichio Sulmo mihi patria est, le cui iniziali fin dal Medioevo figurano sullo stemma cittadino. Incontrò particolare fortuna al tempo degli Svevi fino ad assurgere a capitale della regione: fu sede di una delle sette fiere del Regno, del Giustizierato d'Abruzzo, di una cattedra di Diritto Canonico e di rinomate botteghe di oreficeria. Nei secoli successivi, pur tra alterne vicende legate alle sanguinose lotte intestine e con le comunità vicine, fu centro artigianale e commerciale di notevole importanza. Diede i natali ad insigni uomini di cultura e al papa Innocenzo VII. Nel XVI secolo Carlo V la cedette in feudo a Carlo di Lanoy; passò poi ai Conca e ai Borghese. Il nucleo antico dell'abitato vanta pregevoli monumenti di ogni epoca immersi nella fitta trama del tessuto urbanistico trasformato dalle vicissitudini del tempo, ma ancora carico di suggestioni. All'interno della cinta muraria di epoca medievale, in parte ancora ben conservata, si aprono scorci inconsueti offerti dai palazzi signorili, dagli edifici religiosi e da semplici abitazioni impreziosite da finestre, portali e cantonali che conservano ancora il fascino di altri tempi e testimoniano la grandezza passata.
I testi della sezione Sulmona sono tratti da:
A. COLANGELO, E. MATTIOCCO, Taccuino di Sulmona Città d'Arte, Pescara, Edizioni ZiP, 2010.
Le foto della sezione sono di Ezio Mattiocco